venerdì 2 dicembre 2011

Genitori e figli nello sport: come gestire l'ansia agonistica

Questo aticolo è stato scritto da Andrea Gallina, maestro di sci.

Caricare o tranquillizzare i propri figli nelle gare?... A volte, forse,  è meglio lasciarlo decidere a loro ...”


 Quest’anno in modo particolare ho rivissuto quelle tensioni di gara che da anni non sentivo più; le ho rivissute con mio  figlio Simone. Guardando le sue gare ad esempio, mi sono ricordato che da piccolo, ogni qual volta che si avvicinava il momento della partenza,  mi scappava la pipi ed il mio allenatore mi diceva: “Andrea? Non c’e’ più tempo , fai presto ad arrivare al traguardo e poi corri a farla nel boschetto!” Il più delle volte però , tagliavo il traguardo e mi dimenticavo di farla! L’agitazione per ogni bambino e’ differente e quest’anno mio figlio mi ha dato modo di riviverla. Prima delle  partenze ho sentito la sua agitazione (o forse era la mia … !!!), la sua tensione per la gara e ho avuto modo di osservare le sue tattiche scaramantiche pregara: Simone, ad esempio, tende ad alzare e abbassare le gambe in continuazione al cancelletto di partenza! Pensavo che la mia esperienza nelle gare potesse aiutarlo a gestire la sua ansia, ma un giorno poco prima di una gara Simone mi ha detto: “ … Papà, mi sembri un po’ tantino agitato oggi , ti pare …?” . Ritornando a casa ho pensato che innanzitutto la tranquillità di Simone doveva partire da me, dovevo stare più tranquillo, caricarlo si, ma senza esasperazioni. La mia esperienza di padre e di maestro di sci mi ha portato negli anni a capire quanto i figli sentano/percepiscano gli stati d’animo dei genitori e quanto questi possano influenzare positivamente o negativamente il risultato della competizione.


Un evento sportivo, se poi anche importante, mette sempre agitazione e un genitore troppo coinvolto non fa altro che incrementare l’agitazione nel figlio. Papà e mamma dovrebbero rendersene conto e riuscire ad ironizzare sui propri stati d’animo con frasi come:


 “… mi sa che ANCHE STA VOLTA  sono più agitato di te!!! … è meglio che ti lasci con i tuoi amici e con i tuoi allenatori …. divertiti … ehm si stai attento …. Si però cerca di vincere … che dici  è meglio che vada?”

 http://www.lopsy-therapy.com/it/articoli/sport/35-genitori-e-figli-nello-sport-come-gestire-lansia-agonistica.html

martedì 29 novembre 2011

Profilo del genitore

Seguendo un incontro con la psicologa dello sport Daniela Cavelli, mi è stato fornito molto materiale ed ho trovato interessante questo test dove si scopre il profilo del genitore. Provate a rispondere a queste domande. Non ci sono risposte giuste o sbagliate.

1. So che il mio ruolo di genitore è diverso da quello dell'allenatore
1 mai 2 raramente 3 qualche volta 4 spesso 5 sempre

2. Penso che la società, l'allenatore ed io perseguiamo comuni obiettivi di crescita attraverso lo sport
1 mai 2 raramente 3 qualche volta 4 spesso 5 sempre

3. Non sono fonte di pressione (vincere) per mio figlio
1 mai 2 raramente 3 qualche volta 4 spesso 5 sempre

4. Non sono troppo invadente, critico o troppo coinvolto nell'attività agonistica di mio figlio
1 mai 2 raramente 3 qualche volta 4 spesso 5 sempre

5. Sostengo, incoraggio, rinforzo la partecipazione di mio figlio all'attività sportiva 
1 mai 2 raramente 3 qualche volta 4 spesso 5 sempre

6. Capisco la pressione che lo sport competitivo può esercitare su mio figlio
1 mai 2 raramente 3 qualche volta 4 spesso 5 sempre

7. Mi dimostro positivo e calmo quando mio figlio gioca male o non vince
1 mai 2 raramente 3 qualche volta 4 spesso 5 sempre

8. Valuto la prestazione di mio figlio più del risultato della gara
1 mai 2 raramente 3 qualche volta 4 spesso 5 sempre

9. Non faccio sentire mio figlio colpevole quando non vince o gioca male
1 mai 2 raramente 3 qualche volta 4 spesso 5 sempre

10. Dopo una gara tratto mio figlio nello stesso modo, indipendentemente dal risultato
1 mai 2 raramente 3 qualche volta 4 spesso 5 sempre

Adesso somma i tuoi punti

Meno di 25 punti: è necessario che tu lavori su parecchi punti chiave per realizzare meglio il tuo ruolo di genitore di un bambino che pratica sport

25-34 punti: la tua prestazione come genitore tende ad essere buona, ma non sempre coerente. Per migliorare potrai trarre vantaggio dai consigli costruttivi degli altri genitori , dell'allenatore o della psicologa oppure da un programma di allenamento sulle qualità mentali specificatamente a misura dei tuoi bisogni come genitore di un bambino che pratica sport

35-43 punti: tu sei un genere di genitore coerente. Alcune linee guida specifiche potranno ulteriormente aiutarti ad identificare ed applicare strategie genitoriali ancora più efficaci.

44-50 punti: tu dimostri qualità genitoriali molto buone. Devi lavorare per mantenere e massimizzare i vantaggi del tuo comportamento per aiutare te stesso e tuo figlio.

Che risultato avete avuto?

domenica 20 novembre 2011

Vademecum di suggerimenti

Ho trovato molto interessante quello che scrive Gianni Berni in un suo blog. Si tratta di un vademecum di suggerimenti utili per la pratica del tennis, ma che possono andare bene per qualsiasi sport, anche per il pattinaggio artistico.

"1) Prima della partita, soprattutto se vi accorgete che vostro figlio la considera importante, sdrammatizzate sempre la situazione puntando l’attenzione sull’ ”utilità” dell’esperienza che il ragazzo va a fare e non sul possibile risultato che potrà ottenere.

2) Se assistete alla partita di vostro figlio, ricordatevi sempre che siete lì per incoraggiarlo e non per giudicarlo e/o criticarlo. Fate attenzione soprattutto ai gesti ed ai messaggi del corpo che gli “lanciate”: devono sempre essere positivi e rassicuranti.

3) Se siete troppo ansiosi perchè vi lasciate coinvolgere eccessivamente dal “clima” del match, sappiate che sicuramente trasmetterete ansia a vostro figlio. Cercate quindi la maniera migliore per “allentare” la vostra tensione in modo da comunicare a vostro figlio fiducia e tranquillità. Ricordatevi sempre  che durante l’incontro,  oltre che giocare contro  l’avversario, ogni ragazzo/atleta è alle prese anche e soprattutto  con la “gestione” di se stesso e delle proprie emozioni.

4) Se vostro figlio vince la partita (o il torneo), mostratevi contenti, …condividete con lui la gioia del successo,… esultate in famiglia tutti assieme, ma non “esaltate” mai la vittorie,… consideratele sempre come nuovi “punti di partenza”.

5) Se vostro figlio esce sconfitto dalla partita, date un significato positivo alla sua prestazione spiegandogli che quella sconfitta, una volta analizzata con i suoi allenatori, si trasformerà in un’ ottima occasione di crescita e di  miglioramento."

http://gianniberni.wordpress.com/2009/10/31/noi-genitori-nello-sport-di-nostro-figlio/

Genitori vs allenatori

Capita molto spesso che i genitori si intromettano troppo nell'attività sportiva del figlio, mettendosi anche contro gli allenatori. Qual'è in questo caso il compito dell'allenatore? Spedire a casa la mamma o il papà oppure lasciar perdere?

venerdì 18 novembre 2011

E quando i figli sono alle gare da soli senza genitori?

Può capitare che i figli partano con l'allenatrice insieme ad altre compagne lasciando a casa i genitori preoccupati e ansiosi. Cosa può cambiare? Influenza, secondo voi, la  prestazione in gara?

Cosa succede durante le gare di pattinaggio??

Mamme che escono per la troppa ansia, papà che riprendono con la telecamera...cosa pensate sia meglio fare? raccontatemi cosa succede a voi!

Ecco il mio primo post!!

Foto di Luca Tonegutti
Spero che troviate i contenuti interessanti e coinvolgenti!
Vi aspetto numerosi!