martedì 10 gennaio 2012

Un vero e proprio piacere

I bambini che praticano uno sport hanno bisogno del sostegno degli adulti.
I bambini che praticano uno sport hanno bisogno del sostegno degli adulti.
Parole semplici che esprimono un concetto ancora più semplice ma che noi, adulti, tendiamo a sottovalutare: il divertimento. Soprattutto prima dell’adolescenza, i bisogni dei bambini sono spesso trascurati perché siamo noi a dettare le regole secondo la nostra esperienza.
In ogni sport c’è qualcosa che piace al bambino e sistematicamente egli cerca di trasmetterlo a chi gli sta vicino. Se il suo entourage riesce ad ascoltare i suoi desideri e le sue esigenze, lo sport smette di essere un impegno da svolgere per forza e diventa un vero e proprio piacere.
Gli stessi psicologi confermano che nel complesso rapporto genitore-figlio s’instaura una specie di transfert. Inconsciamente chi genera scarica sul generato tutte le frustrazioni e le insoddisfazioni collezionate nel corso della vita precedente la sua nascita. Chi non è stato brillante a scuola pretende che la prole consegua ottimi risultati in questo ambito, chi invece avrebbe tanto desiderato diventare un campione sportivo ma non ha potuto coronare il proprio sogno ambisce a vedere il figlio sul gradino più alto del podio di ogni competizione cui partecipa.
In sintesi, i successi di un giovane atleta possono rappresentare un punto di riferimento ideale per i genitori (una forma di status symbol). Tramite il figlio si vive un prolungamento della nostra personalità, in termini di ideali e di aspirazioni realizzati attraverso la sua riuscita.

http://www.mobilesport.ch/2011/02/14/psicologia-dello-sport-la-relazione-genitori-figli-nello-sport/?lang=it

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