martedì 10 gennaio 2012

La relazone genori-figli nello sport

Perché i bambini fanno sport? Perché hanno un istinto naturale a muoversi e si divertono un mondo. Per motivarli sono necessari però incoraggiamenti positivi e il sostegno dei genitori. Dialogo fittizio con Laura, giovanissima calciatrice.
Laura è una bambina vivace e attiva come tante. La sua passione è il gioco del calcio. Laura non esiste realmente. È uno dei personaggi di un piccolo libro pubblicato nel 2003 dall’Associazione svizzera di football, intitolato «Laura e i suoi amici sognano la grande partita». Il calcio è la sua grande passione. Si reca regolarmente nel «campo di carote» per giocare delle lunghe partite animate.
I bambini giocano a calcio per puro divertimento.
I bambini giocano a calcio per puro divertimento.
È ormai assodato che per i bambini, indipendentemente dal loro stato di salute, il movimento sia una necessità fisiologica e parte integrante del loro processo
di sviluppo, perché favorisce una crescita fisica e psicologica armoniosa, aumenta l’agilità e la forza e di conseguenza migliora l’autostima, il senso di benessere, le capacità di apprendimento e la socializzazione.
Per motivare i bambini al movimento è necessario però un contesto sociale capace di offrire stimoli positivi e anche il sostegno di adulti (genitori, insegnanti, allenatori, monitori, ecc.) consapevoli dell’importanza dell’attività fisica stessa e del ruolo che essi ricoprono. Ma tutto ciò cosa significa concretamente per Laura? «Io tutto quello che voglio – risponde la bambina – è giocare con i miei amici sul nostro campo di carote e fare le capriole quando qualcuno fa un goal fra i due alberi che usiamo come porta. Mi piace da morire correre intorno al campo urlando di gioia!»

http://www.mobilesport.ch/2011/02/14/psicologia-dello-sport-la-relazione-genitori-figli-nello-sport/?lang=it

1 commento:

  1. Da sempre i miei genitori mi hanno fatto praticare sport. Li ho provati tutti, dalla pallavolo, al calcio, alla danza, al nuoto, etc. Questo mi aiutava a sfogarmi dopo le ore passate tra i banchi di scuola, a conoscere nuovi amici e nuovi mondi.

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